top of page

Quello che non c'è

Immagine del redattore: Claudio PederzaniClaudio Pederzani

"Belli e dannati" di Francis Scott Fitzgerald


Senza dubbio un capolavoro, che ci racconta la vita di Antony Patch, un ragazzo di venticinque anni ancora in formazione, che si percepisce in maniera vaga e nebbiosa, privo di onore e leggermente pazzo ma allo stesso tempo piuttosto eccezionale, sprezzante, ambizioso e arrivista. Si considera superiore a chiunque altro, destinato a creare qualcosa di raffinato che gli eletti considereranno di valore. Non manca in Anthony una certa vena di nichilismo, che lo porta a interrogarsi - senza trovare risposta - sul senso dello scrivere (questo il suo mestiere) e sul tentativo stesso di trovare un senso alle cose. Anthony vive una vita vuota, le cui giornate trascorrono grigie una dopo l’altra, molli e appiccicose come gelatina, senza una struttura, senza un significato, un obiettivo che vada al di là della ricca eredità del nonno Adam J. Patch, stimato e irreprensibile "indignatore" di professione.

Fitzgerald ci racconta di come sia possibile cadere nella trappola delle illusioni, senza nemmeno rendercene conto. Ci racconta di come Anthony, pur all’interno di un’idea confusa ma allo stesso tempo grandiosa di sé, si ritrovi ad aver paura di mangiare solo, spaventato dallo spauracchio della solitudine. E’ sull’onda di questa paura cieca che finisce per innamorarsi perdutamente di Gloria Gilbert, una ragazzina tutta concentrata su di sé, che Anthony vorrebbe scuotere dalla distrazione che ella rivela verso tutto ciò che non sia lei stessa. Una ragazzina viziata, superficiale, pigra e fiera della propria pigrizia, dissoluta e con l’unico obiettivo di avere accanto a sé una persona che la faccia sentire comoda e al sicuro, dove al sicuro significa avere accanto una presenza a sua disposizione, per salvarla dalla noia e fare qualunque cosa per lei.

Anthony rimane folgorato dalla bruciante bellezza di Gloria, e si abbandona finalmente a un sogno di felicità e bellezza, nonostante l’inconsapevole tentativo di Gloria di far cadere sul nascere quell’illusione, mostrandogli tutta la propria superficialità, inettitudine, bassezza e disinteresse. Ma Anthony non vuole uscire dal calore primordiale di quell’illusione e vi resta, idolatrandola in tutto il suo chimerico splendore.

E decide di viverci, in quell’illusione, con tutti i disastri che a questo inevitabilmente seguiranno: l’apice dell’illusione, con il suo essere culla e protezione e agio e sicurezza e potenza e perfezione ed energia e calore e che poi, lentamente, giorno dopo giorno, declina e l’unico modo per alimentarla e mantenerla viva diventa il rimando degli occhi degli altri, che vedono proprio quell’illusione che Anthony e Gloria coltivano, aggrappandovisi come unico salvagente contro una rovinosa ma inevitabile caduta. Immagine che diventa troppo fragile per essere mantenuta, per crederci ancora, e allora serve qualcosa per annebbiare la mente, per annebbiare la realtà, e i due sprofondano nell’abisso dell’alcol, unico strumento capace di mantenere vivo quel fuoco fatuo di amore e illusione. Fino a quando si ritrovano soli, nel loro disprezzo reciproco e scagliato verso chiunque rimandi loro un’immagine diversa da quella che per anni hanno disperatamente coltivato e nutrito, verso chiunque si preoccupi per loro, ormai isolati in un piccolo appartamento di periferia dopo aver sperperato tutti i loro soldi senza più la possibilità di ricevere quell’eredità di quel nonno così irreprensibilmente indignato verso tutto, alcol compreso. Eredità su cui hanno però lungamente puntato. La disfatta è giunta al capolinea. E anche se la causa per l’eredità alla fine verrà vinta, e i due otterranno tutti i soldi che a lungo hanno desiderato, Anthony non otterrà nulla, non otterrà la felicità, non otterrà l’amore, ma solo un’inutile e altrettanto illusoria ragione, nella quale si ritrova intrappolato, solo e triste.

“Gliel’ho fatta vedere. E’ stata una lotta dura, ma non ho ceduto e ce l’ho fatta”.


Un libro che ci parla di quanto un amore possa essere pura illusione quando diventa strumento per proiettarci verso qualcosa che non c’è.

Comments


Iscriviti alla mailing list per rimanere aggiornato sulle ultime pubblicazioni del blog

I miei contatti:                                                                                    Social

Indirizzo email: pederzani.claudio@gmail.com

Telefono: 3773168037

Studio: via XXIV Maggio 14, Fermo (FM)

  • Instagram Icona sociale
bottom of page